Le rane

TEATRO MASSIMO PESCARA: Martedì 18 e Mercoledì 19 Dicembre 2018 alle ore 21.00

 

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Dettagli

di Aristofane

Regia Giorgio Barbiero Corsetti

Traduzione Olimpia Imperio

Con Salvo Ficarra, Valentino Picone

Scene Massimo Troncanetti

Costumi Francesco Esposito

Musiche eseguite in scena Seiottavi

Produzione INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico – Fondazione Onlus

 

Descrizione

Dopo lo straordinario successo dello scorso anno al Teatro Greco di Siracusa, tornano le Rane di Aristofane, con Ficarra e Picone, in una nuova edizione pensata per i teatri all’italiana.

Riuscire a far ridere con un testo di 2500 anni fa, il senso della scommessa e tutto qui. Prendere il testo di Aristofane, un vecchio pezzo d’argenteria teatrale e lucidarlo fino a farlo splendere nuovamente come se fosse appena forgiato. Per ottenere questo risultato, la prima condizione è disporre di una coppia di comici di assoluta eccellenza. Ficarra e Picone dunque: il duo che negli ultimi vent’anni ha incarnato il piu’ autentico talento nel campo dell’umorismo. L’autorevole regia di Giorgio Barberio Corsetti abbatte definitivamente il discutibile confine che separa lo spettacolo”alto” dallo spettacolo “basso”, un po’ come aveva fatto Pasolini con Toto’ per Uccellacci e Uccellini.

Le Rane, sfrondato dagli anacronismi, dimostra che per il genere comico puo’ esistere una manifattura a lunga conversazione , che consenta di ridere anche oggi e consapevolmente di un testo classico. Dionisio il Re del Teatro, si reca nell’oltretomba per riportare alla vita Euripide. Ma questi è assorto in un furioso litigio con Eschilo per stabilire chi dei due sia il piu’ grande poeta tragico. Dionisio si fa giudice, e scegliendo di anteporre il senso della giustizia e il bene dei cittadini alle proprie preferenze personali, finisce per dare la palma della vittoria ad Eschilo, che dovrà salvare Atene dalla situazione disastrosa in cui si trova. Eschilo accetta di tornare tra i vivi, lasciando a Sofocle il trono alla destra di Plutone, a patto che non lo ceda mai ad Euripide.